"Il Riposo del Buon Viandante", il Tempio di Shaundakul

All'ingresso della città da cui parte la Via della Costa che collega Beregost a Baldur's Gate, vi è un piccolo edificio costruito a secco, che ha più l'aria di una locanda che di un luogo consacrato. Esso è il tipico tempio di Shaundakul, divinità pressocché sconosciuta che protegge i viandanti, le carovane, i mercanti, i portali e - in tempi nefasti come i passati - i profughi.

Sulla porta, una scritta:
"Se state tornando, bentornati;
Se state partendo, benvenuti".

Con un aria senz'altro più distesa rispetto all'incedere mostrato nel Tempio di Tyr, Elayne entra nell'edificio, non mancando di salutare cordialmente chiunque le rivolgesse lo sguardo. Cerca il Primo Sacerdote, non mancando di prestare orecchio a eventuali parabole o salmi.

Prova di Osservare

Numero casuale (1,20) :

7

+12

Prova di Ascoltare

Numero casuale (1,20) :

7

+12

La Nostra, una volta entrata, si rese conto dell'essenzialità della piccola chiesa e ne notò subito anche il calore e il senso d'accoglienza che emanava. Non appena fu dentro, la voce di una donna la chiamò:
- "Vieni, vieni pure!"

La chierica si trovò dapprima in imbarazzo di fronte a modi così diretti. Tuttavia, pochi minuti in quel caloroso ambiente le riportarono a quella casa ormai tanto lontana.
"Scusate il disturbo Madama, cerco un'officiante del Cavaliere dei Venti se non vi è di troppo disturbo"

- "Eccomi, giovane fanciulla! Chiedi pure a me!"
Si palesò una donna alta e forte, retta su gambe robuste, tipiche di chi ha cammnato tanto e ha visto tanto e ha vissuto tanto.
Una donna adulta, ma dalla bellezza non sfiorita, dai lunghi capelli grigi uniti in una treccia così lunga da sfiorare la terra.
Era vestita di verde, in abiti comodi con cui si possa facilmente fare lavori di fatica.
Ampio sorriso, occhi dolci e pieni di umanità, portava in giro un secchio pieno d'acqua e una ramazza e il simbolo di Shaundakul bene in vista.

- "Oh, ma cosa vedo? Una Sacerdotessa del Signore del Mattino! - e fece un profondo inchino - In cosa mai posso esserti utile, bellissima fanciulla?"

La Sacerdotessa sorrise, imbarazzata.
"E' un piacere far la Vostra conoscenza, Madama. Il mio nome è Elayne Vistell e, come avete potuto notare. sono umile servitrice del Signore del Mattino. Son qui a Beregost a seguito d'uno dei lunghi viaggi che al Cavaliere dei Venti tanto piacciono. In realtà Madama, son qui per porvi la stessa Vostra domanda: posso esservi io d'aiuto? Ho saputo..." si guardò in giro, badando al non essere udita da orecchie indiscrete, per poi continuare "...che qui a Beregost diverse cose non vanno come dovrebbero. La Vostra è dimora per chiunque possieda un cuore avventuriero, per cui Vi chiedo ancora: c'è qualcosa che possa fare, in cambio magari di qualche utile informazione?"
Sorrise alla donna

Prova di diplomazia (non so se serva, ma la faccio lo stesso)
[rand]20[\rand] +16

- "Piacere mio! Il mio nome è Ravaatra - posò ramazza e secchio, si asciugò le mani sul grembiale e si lisciò gli abiti per apparire più decorosa - Ma bando alle formalità! A cosa ti riferisci, di preciso?"

Il cuore di Elayne fu nuovamente pervaso da ricordi e confusione sul come adeguatamente rapportarsi.
"Emh...mi hanno insegnato a portare sempre rispetto per chiunque, soprattutto per chi persegue divini sentieri. Però..." alzò gli occhi al cielo, pensierosa "...posso provarci, Ravaatra" Un enorme sorriso, diverso da quello solitamente reverente, disegna ora il suo viso.
"In realtà avrei tante domande da porti e non so da dove iniziare." si guarda ancora in giro, per riprendere solo aver avuto la certezza di poter parlare con la dovuta discrezione "Prima di tutto, cosa sai riguardo regali avvelenamenti e miniere insanguinate? So che è un argomento assai spinoso, ma c'è tanta gente a cui è stato forzato un unico viaggio: quello verso i Sacri Cancelli di Kelemvor: ti prego Ravaatra, aiutami a capire e scovare il male celato in queste belle terre"

Prova di Diplomazia

Numero casuale (1,20) :

10

+16

- "Cara Elayne, parli della rivolta alle Miniere di Nashkell? Beh, è la riprova che siamo governati da delinquenti, ma pare che non interessi a nessuno. Hanno cominciato da qualche anno, credo due, a sfruttare incredibilmente i lavoratori delle miniere, facendoli scavare all'impazzata... Lo so bene perché spesso si recano qui per avere sollievo e conforto. Circa due mesi fa, hanno cominciato a rivoltarsi e il Granduca ha incaricato il suo lacché, quell'insopportabile Farrowmore di risolvere la questione.. e, guarda caso, i lavoratori non hanno più fatto ritorno a casa. La gente tace, ma io non ho paura a dire chiaramente le cose come stanno. Vogliono punirmi? Io corro più veloce di loro, questo è sicuro. Grazie alla Mano Amica - disse stringendo il suo simbolo sacro - qualunque sentiero non è mai irto
E tu, perché sei così interessata?".

La donna si avvicinò ad un tavolo dalle sembianze di un bancone e versò del the:
"Vieni qui, parliamo con calma".

Mentre il the riempie la tazza col suo bel colore, la mente di Elayne vaga nei meandri di oscuri e tremendi ricordi. Il suo corpo è pervaso dai brividi, mentre con rabbia stringe forte a sé i pugni.
"Il sentiero che mi ha portato qui a Beregost e al suo oscuro Duca non è stato costellato di begli orizzonti, ma di sangue e sofferenza purtroppo. Se ti confessassi tutto ciò che so, amica mia" per un attimo si sorprese delle confidenza che era riuscita a dare "ti immischierei in un tripudio di malvagità che ho promesso di estirpare per sempre. Non vi è la semplice delinquenza, ma qualcosa di assai più pericoloso."
Si fa forza, per poi estrarre da uno dei buchi portatili che porta con sé la piccola statuetta della Triade d'Ebano, utilizzando il mantello per evitare che qualcuno diverso da Ravaatra possa scorgerlo. Subito dopo rimette a posto la nera reliquia.
"Non si tratta di correre più forte, ma bensì di far luce su tutto ciò che si annida qui a Beregost...e se il mio sacrificio sarà necessario affinché il bene trionfi, sarò ben felice di pagar dazio. Per questa missione, irta di pericoli, ho bisogno di tutte le informazioni possibili, come puoi ben capire. Per cui, amica mia, hai altre informazioni riguardo l'avvelenamento del precedente Duca o qualche altra cosa riguardo il malvagio odierno reggente? Oppure qualcosa riguardo un uomo oscuro con un bastone nero sormontato da una coda di scorpione, esperto nei veleni?"
Guarda speranzosa la Sacerdotessa

- "Un uomo con un bastone simile!? E tu come fai a saperne qualcosa, non sei troppo giovane? Quell'uomo tremendo ha avuto il coraggio di entrare in questo tempio, anni fa, quando ancora lo costruivo pietra su pietra. Mi ha ingannata, mi ha spinto a cedergli un preziosissimo incantesimo... Non so come abbia fatto: percepivo la sua malvagità, ma non ero in grado di contrastarla. Se parliamo dello stesso uomo, il suo nome è Asclepius von Hindebrand".

Lo sguardo sornione della donna si fece, d'un tratto, contrito.

Elayne sgrana gli occhi, esterrefatta. "Fratello di Himmel?! Oppure, viste le sue capacità, potrebbe anche essere lo stesso uomo. In cuor mio temevo questo esito. Quale raro incantesimo avete ceduto a quel meschino ed oscuro uomo? Sapete che ne è di lui? La mia missione, come quella dei miei fratelli Yader e Ashel, è quella di contrastare il male che arreca da diversi anni. A proposito, sapete qualcosa riguardo i miei fratelli? Yader Maergoth e Ashel Vistell"
La speranza sfuma la contrita espressione di Elayne

La donna s'incupì ancora maggiormente.

"L'incantesimo è una delle massime espressioni del contatto con la divinità, ed è conosciuto come Tempesta di Sciame Elementale.
Ma, sono davvero dispiaciuta di darti questa notizia... Ashel Visell è l'uomo che ha distrutto questo tempio, con l'incantesimo che ho fornito ad Asclepius".

Mise una mano sulla mano della giovane, poi si raccolse in un doloroso silenzio.

"No...non può essere vero..."
Lo sguardo di Elayne sembra svuotarsi alle cupe parole appena udite.
"Mio fratello non può avere il cuore corrotto come Asclepius. No."
Le sue parole di fanno sempre più pesanti. Guarda poi verso l'alto. Una lacrima riga il suo viso
"juste parce que vous me conduit?"
Totalmente in preda allo sconforto, la giovane stinge la mano di Ravaatra
"Perchè ha fatto una cosa simile?! Lo stesso sangue ha davvero potuto percorrere due sentieri opposti? Cosa sai di lui? Dove posso trovarlo? Ti prego di dirmi a quanto sono ammontati i danni amica mia. Ti prego di farlo per il mio ferito orgoglio"

- "Il sangue non ha colpe", rispose la donna. "L'errore è stato mio nel farmi ammaliare, l'errore è stato mio nel non riuscire a difendere il tempio. Ma ho avuto fortuna, Shaundakul mi ha protetto e mi ha permesso di cominciare di nuovo, per l'ennesima volta. Ho ricostruito mattone su mattone il tempio e ora, eccolo qui.
Permettimi di dirti un'ultima cosa... Ecco, io conservo una cosa che è giusto abbia tu".

Andò dall'altro lato del bancone e tirò fuori da un cassetto un libercolo. Sulla copertina, il simbolo del Signore del Mattino.

"Lo perse tuo fratello il giorno in cui questo tempio fu distrutto, fanne ciò che vuoi... Non credo che stia accadendo tutto invano, forse siamo stati guidati per arrivare a tutto questo. Sii abbastanza forte e pronta perché tu riesca a seguire i piani di chi ne ha per te... Possa il tuo cammino esserti sempre lieve; ricorda che qui avrai sempre riparo e accoglienza".

La donna nascose a malapena le lacrime che le solcavano le guance.

Elayne, preda di incontenibili lacrime, sfoglia il libercolo alla ricerca di qualche appunto riconducibile a suo fratello.
Prova di Osservare

Numero casuale (1,20) :

6

+12

"Non voglio sapere dei danni perché mi sento responsabile, ma bensì per risanare agli errori commessi da mio fratello, sangue del mio sangue. Se proprio non vuoi che ti ripaghi in moneta, almeno accetta questo, amica mia."
Con movimenti pesanti e trascinati, Elayne poggia sul tavolo il suo Libro d'Incantesimi Divini, in cui risalta un sole brillante in copertina.
"Questi sono gli incantesimi che ho potuto apprendere sino ad ora. Tra di essi ci sono alcuni che racchiudono l'essenza di ciò che risiede nel mio cuore. Tra tutti vi è Manto Solare,l'incantesimo più potente e raro che io possieda e che rispecchia in pieno il vital principio del Signore del Mattino. Così come tu hai fatto dono al mio sangue d'un tuo patrimonio conoscitivo, lascia che io possa fare lo stesso per te. Oltre Manto Solare, puoi ovviamente ricopiare tutti gli incantesimi che magari non conosci. Purtroppo sono ancora giovane, per cui devo accrescere parecchio il mio potenziale magico, ancora limitato, ma è tutto ciò che intimamente possiedo e che voglio condividere con te."
Tra le lacrime, ancora copiose, abbozza a stento un sorriso, stringendo forte la mano di Ravaatra

La sacerdotessa, capisce le intenzioni di Elayne e la guarda con compassione.
- "Non devi fartene una colpa, non c'è niente da ripagare... Ti ringrazio infinitamente, ma davvero non c'è niente che tu debba fare!"

Un mendicante entrò nella piccola chiesa, in cerca di un posto in cui riposare:
- "Ora devo proprio andare", concluse. "Vai anche tu e asciuga le tue lacrime... Non voglia il Cielo che ti vedano così!"
Sorrise teneramente, poi si allontanò piano verso il pover'uomo e lo accolse nel tempio.

Elayne cerca di farsi forza. A stento si rialza e si asciuga le lacrime.
Prima di andarsene, pone una mano sulla spalla della donna che sino ad ora l'aveva pazientemente ascoltata.
"Grazie di cuore Ravaatra. Ci vediamo stasera alla festa. Vorrei parlare ancora assieme a te. Spero davvero vi sia qualcosa a te utile"

Esce dal Tempio.
Il Libro a cui tanto tiene poggia ancora sul tavolo.
Nonostante il suo cuore sia assai provato, la sua veemenza non vuole chinare il capo.